giovedì 16 febbraio 2012

“L’esploratore, con tanto di cappello coloniale bianco, ha fatto il suo ingresso nella Locanda dei Tempi Duri sul fare della sera.  Aria stravolta e impolverata, diceva di avere l’impellente esigenza di mantenere vivo sulla pelle il ricordo del suo Segreto. L’Esploratore sosteneva di aver ritrovato in terre lontane gli ultimi due esemplari di DoDo, un maschio e una femmina. Gli annali ci informano che il Dodo, o Raphus Cucullatus, è un volatile di nome ma non di fatto, dalle teneri carni e l’aria non troppo scaltra, estinto qualche secolo fa, intorno al 1600. Il curioso esploratore, appena rientrato da un viaggio da isole lontane, sosteneva di aver portato con sé la coppia di volatili per iniziare un fantomatico ripopolamento. Laggiù troppi erano i pericoli per i due animali, già misteriosamente scampati ai pogrom di amanti delle loro carni e delle loro uova. Il novello Noè si è fatto carico di portare l’ultima coppia di volatili da queste parti, a suo dire terre più ospitali e pronte al proliferare dei novelli Adamo ed Eva.
Non avendo soldi per pagare il tatuaggio, ha lasciato in pegno qualcosa che, a suo dire, ha valore ancora maggiore del denaro….un uovo più grosso del normale, con la raccomandazione di conservarlo al caldo per qualche settimana.
Che sia un uovo di struzzo, di una gallina gigante o davvero di un DoDo, credo che lo scopriremo presto. Nel dubbio ora il reperto è al riparo, sotto le coperte, vicino al termosifone”.


Emilio Carmaux

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